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 Indice Forum » Italian Room » Contro la miseria: che fare? Il ruolo dell’ONU, dei governi, della società civile mondiale.
"La civiltà dei diritti è in pericolo"
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Katia Belillo



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 "La civiltà dei diritti è in pericolo"
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Katia Bellillo (Italia), Segreteria Nazionale Comunisti Italiani

Caro Presidente, cercherò nel rispetto di questa splendida assemblea di stare nei tempi, non è facile, ce la metterò tutta. Ho ascoltato con molta attenzione e quello che emerso dai vostri interventi, dai vostri lavori. Ormai abbiamo capito che la fine della guerra fredda non si è tradotta nel trionfo mondiale della democrazia o nella universalizzazione dei diritti umani. Il liberismo, trionfante in questi ultimi 15 anni, pretende che le economie debbano aprirsi, perché il nuovo impero del capitale possa impossessarsi di settori che venivano considerati strategici per le economie nazionali: penso alle comunicazioni, all’energia, al petrolio, ai gas naturali, ai trasporti aerei a quelli marittimi, alle industrie agroalimentari e persino alle risorse idriche. Dobbiamo anche dire, purtroppo, che in Europa e nel mondo i partiti socialdemocratici si sono illusi di poter controllare il mercato e questi settori strategici, mentre in realtà il controllo è stato tolto alla sfera pubblica e privatizzato, per la globalizzazione voluta dal mercato e dalle logiche di mercato. Ci rendiamo conto allora che la civiltà dei diritti è in pericolo e la retorica della libertà utilizzata da liberisti fa apparire necessario difendere il mondo libero rendendolo meno libero. Pensate alle leggi sull’immigrazione che sono state approvate dai Paesi Europei e quella, vergognosa, approvata dal Governo di destra in Italia: si pretende salvare la civiltà occidentale minando i principi della sua libertà, per rendere credibile ciò che assolutamente incredibile, e cioè che si possa difendere nel mondo la libertà con l'occupazione militare. Ma i popoli hanno capito l’assurdità della guerra preventiva, la sua illegalità, ma soprattutto la sua immensa immoralità, perché, non solo la guerra preventiva vuol dire stracciare le leggi del diritto internazionale, svuotare la democrazia, ma vuol dire anche cancellare i diritti. Ma la guerra preventiva nasconde un’altra grande vergogna, perché la guerra dovevano farla perché la guerra all’Iraq risponde alle logiche del sistema, quel sistema che -l'avete detto voi- i popoli vivono sulla propria pelle, che permette a pochi di avere tutto. Certo, un miliardo circa di persone che in questo momento si mangia l’80% delle risorse mondiali. Agli altri rimangono le briciole. Quasi 5 miliardi di persone devono accontentarsi nemmeno del 20% delle risorse. Qui è stato detto bene come avviene, quali sono i meccanismi. Ma allora questa è una terribile ingiustizia che significa sofferenza, ma soprattutto significa morte. Questa è la vera guerra mondiale che viene combattuta ogni giorno: prima ancora della guerra contro l’Iraq c’è una terribile guerra in atto, che è quella contro i poveri, contro la maggioranza dell’umanità. Ogni anno muoiono per fame dai 30 ai 40 milioni di persone, per malattie che sono meno, meno di un raffreddore. Eppure, lo dice la WB -che non è certo comunista-, con 13 miliardi di dollari si potrebbe garantire nutrizione e sanità in tutto il mondo per un anno intero. Ma solo gli USA hanno speso per la guerra in Iraq ancora in corso, dal suo inizio, oltre 500 miliardi di dollari. Non so se ho fatto male i calcoli. Questo sistema che permette a pochi di vivere a spese di molti, costretti a vivere nell’indigenza più indegna, è un sistema dove si sprecano energie, risorse e tanto materiale che mina l’ecosistema. Perché questi signori non mettono più al centro gli interessi delle persone e dell’ambiente, ma solo ed esclusivamente i loro interessi: non vogliono la democrazia, ma vogliono l’oligarchia. Se tutto ciò è vero, noi non possiamo sopportare che i Governi disattendano i MDG. E lo diciamo noi con un governo che ha promesso come sempre –anche agli italiani, badate- tanto e non hanno dato assolutamente niente– vergognatevi! Servono invece impegni concreti per rilanciare la cooperazione internazionale e quella decentrata. I popoli sanno che il liberismo è contro la cultura del diritto e della democrazia e perciò vogliono contrastare l’idea di libertà selvaggia delle oligarchie, per una ridistribuzione uguale delle libertà, a partire dalle ricchezze e dalle risorse. I popoli sanno che sono necessarie nuove, democratiche istituzioni planetarie. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’emarginazione internazionale dell’ONU come sistema di organizzazione della pace, la cui finalità proclamata è quella di assicurare un ordine mondiale fondato sul diritto e la giustizia sociale, sul principio di uguaglianza degli Stati. Ma questo sistema, non si può conciliare con la nuova realtà dell’egemonia di una sola super potenza. Per questo è stato creato il G8, un direttorio dei Paesi più ricchi del mondo, che in modo assolutamente illegittimo si occupa dei problemi del pianeta e influisce -se non addirittura si sovrappone- sul lavoro delle Nazioni Unite. Cari amici, care amiche, cari compagni e compagne, dopo l’11 settembre che ha accresciuto il disordine planetario, nella coscienza delle persone libere, è forte l’esigenza di lottare per un mondo diverso, basato sui principi dell’umanesimo universalista, sull’uguaglianza dei diritti, sulla giustizia sociale, sulla partecipazione. Gli uomini e le donne di buona volontà, le persone, i popoli lo hanno capito e io sono fiduciosa, insieme a voi, che ce la faremo e resisteremo, ma alla fine questo mondo sarà più umano e più libero.
MessaggioInviato: Mer Feb 22, 2006 11:05 am
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