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L’informazione di flusso è quanto di più importante il mondo dell’informazione possa produrre
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Roberto Morrione



Registrato: 20/02/06 08:30
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 L’informazione di flusso è quanto di più importante il mondo dell’informazione possa produrre

Roberto Morrione, Rainews 24

Rispettando ovviamente e accuratamente il limite come è giusto, voglio solo dare alcuni spunti a mia volta di riflessione e anche qualche proposta. Rainews24 è presente qui a Perugia già adesso con due giornalisti molto bravi non perché siano miei colleghi diretti ma perché è vero che sono Fausto Pellegrini e Flaviano Masella. Noi seguiremo i lavori d’intesa con Flavio Lotti, con Elisa Marincola, con le organizzazioni di queste manifestazioni, tutti i lavori prima della marcia; e saremo alla Perugia-Assisi con una lunga diretta con tutti i segnali che noi potremo avere in diretta. Questo l’abbiamo fatto sempre,voglio sottolineare sotto questo profilo che non solo siamo stati presenti sempre alle marce della pace Perugia-Assisi negli ultimi anni, ma eravamo anche fortemente presenti il 15 febbraio, Roberto Natale lo ha ricordato forse un po’ troppo incidentalmente. Non è per una polemica con te Roberto ma perché questo si ricongiungerà alle proposte che farò alla fine di questo breve intervento.
Non c’è diretta sulle manifestazioni della pace e su altre grandi manifestazioni, quelle, per esempio, del lavoro, ricordiamo i tre milioni di lavoratori che si riunirono a Roma, che non abbia visto Rainews24 impegnata nelle dirette, in approfondimenti con tutti i mezzi di cui disponeva che non sono molti. Non sono molti, non casualmente e dobbiamo capire bene questo punto. Siamo stati, in una certa misura da quando esistiamo, vissuti marginalmente dal servizio pubblico e dalla Rai e dalle altre testate giornalistiche, e su questo voglio fare una denuncia molto precisa. Siamo stati vissuti marginalmente per tanti motivi, anche dalla Rai dell’Ulivo per essere chiari, non solo dalla Rai di cui si è impadronita una certa parte politica negli ultimi anni, c’è in questo una sottovalutazione profonda che è di natura culturale e professionale. Oggi guardate l’informazione di flusso è quanto di più importante il mondo dell’informazione possa produrre, non solo perché il mondo è in movimento continuo e ci sono eventi drammatici ed emergenze tutti i giorni, tutti i giorni e un’informazione di 24 ore su 24 in grado in qualche modo di coprire almeno nelle strutture base delle notizie l’intero pianeta, è un qualche cosa che sarà destinato dall’evoluzione della realtà del mondo ad essere dominante come sta già accadendo. Negli Stati Uniti, non a caso, Fox ha scalzato anche la mitica CNN, in Inghilterra SKY, SKY in Italia, facendolo però con che cosa? Con un criterio e una cultura che è la cultura della divisione del mondo tra chi ha e chi non ha perché chi ha, chi ha il decoder chi ha il satellite, chi ha i soldi per pagare si può prendere il film a pagamento, la partita di calcio, l’informazione, così come vuole il grande fratello. Questa è la realtà e tutti gli altri, quella grande massa di cittadini e di lavoratori che nel bene e nel male hanno avuto il servizio pubblico e la Rai, pagando molto poco e pagando soltanto il giusto di un canone nella storia di questo paese, oggi vengono penalizzati sistematicamente. Questo significa un importazione di modelli culturali di tipo americano o comunque diciamo neocapitalistici che porterà sempre di più danni irreparabili al nostro paese. Ebbene in una situazione come questa, un’informazione di flusso che sia del servizio pubblico, e che sia in grado di dare in qualsiasi momento della giornata notizie immediate, di approfondirle, di mantenere nel flusso delle 24 ore un filo critico di approfondimento e di ragionamento, è qualche cosa che non può essere solo la battaglia dei giornalisti dei tecnici e degli impiegati di Rainews24. Deve diventare questo un obiettivo. Io capovolgo la richiesta, deve essere il movimento della pace e tutte le organizzazioni del volontariato, quella parte dell’Italia sociale e civile che nel servizio pubblico deve poter avere l’unico vero punto di riferimento a fare sua questa battaglia. Ebbene vi dico subito che noi abbiamo trovato su questo gelosie di settore, abbiamo trovato chiusure, noi siamo in grado di entrare in qualsiasi momento su un’emergenza come è avvenuto per la scuola di Beslan, come è avvenuto per lo Tsunami. Vi potrei fare decine di esempi. Prima e ritengo meglio nell’immediato di qualsiasi testata giornalistica. Ebbene su questo c’è una resistenza enorme da parte del servizio pubblico, c’è un palinsesto ingessato, i direttori dei telegiornali per primi non rinunciano al fatto di poter fare la famosa diretta d’emergenza, la straordinaria, ma arriverà sempre come è sempre stato molti minuti dopo Rainews24. Allora apriamo finestre nei palinsesti, questo è un obiettivo, un obiettivo che deve essere del sindacato, in primo luogo, dei giornalisti poter aprire finestre in qualsiasi momento senza escludere poi la possibilità dei telegiornali, una volta che si sono organizzati, di poter fare le loro trasmissioni.
C’è una RAI oggi ingessata, divisa in strutture verticali non comunicanti. Questo è un punto nodale che deve interessare il movimento. E finisco con una rapidissima riflessione, utilizzo Elisa quel paio di minuti, che tu avevi per altro preventivato, per dirvi questo. Il punto nodale che noi cerchiamo di realizzare non è il fatto che abbiamo delle tecnologie multimediali che, pure rappresentano evidentemente una frontiera interessante per cui possiamo unire il web, internet alla televisione e viceversa, se anche noi avessimo una macchina da scrivere con cui lavorare e non le tecnologie multimediali e il computer, il punto nodale è quello di rendere una notizia non orfana e fine a sé stessa ma di contestualizzarla, di avere sempre per ogni notizia la possibilità di avere approfondimenti, di poter avere un filo critico che si snoda e di fare scelte editoriali che diano a tutto il mondo delle pari opportunità, pari opportunità agli uomini e alle donne ma anche ai paesi e alle aree geografiche, ai problemi della globalizzazione. Con un mondo globalizzato noi abbiamo una informazione frammentata, questo è il punto nodale di tutta la partita. E allora il rendere, come dire con onestà, il mettere in un contesto una notizia e approfondirla, cercare di vedere le varie interrelazioni usando internet e le nuove tecnologie, anche questo è il valore aggiunto che credo Rainews24 abbia cercato con i suoi difetti e le sue poche risorse di realizzare. E credo sia interesse dei movimenti sociali e dei movimenti pacifisti del nostro paese.
Finisco con le proposte operative. Così com’è avvenuto con la Tavola della pace, con Flavio Lotti e i suoi collaboratori, noi abbiamo lavorato negli anni con l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni, N.d.R.) per l’immigrazione, con la Caritas per i suoi dossier, stiamo lavorando con le Ong nazionali e internazionali di tutto il mondo. Bene, io apro ulteriormente la possibilità di una collaborazione per tutti i movimenti che siano in grado di produrre dei materiali sulle proprie tematiche. Vengano così come Flavio Lotti e la Tavola della pace che hanno trovato in noi un interlocutore e un possibile partner. Questo vale per tutti i movimenti. Producete e vi saranno aperti degli spazi televisivi e multimediali. Questo è un primo punto. Per la formazione, una richiesta precisa, richiedete degli stage di for-mazione, se voi fate delle intese con la Rai per poter mandare dei giornalisti e questo è ovvio vale già oggi per le scuole di formazione, la federazione della stampa conosce bene questa realtà, ma estendere questo elemento io sarei ben lieto, anche perché ho molti meno giornalisti di quelli che mi servirebbero per produrre ciò che produciamo, di poter avere dei giovani da inserire da utilizzare e da formare all’interno Rainews24.
MessaggioInviato: Mar Feb 21, 2006 11:33 am
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