Enzo Nucci
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Dobbiamo volere e pretendere una maggiore informazione sul mondo
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Enzo Nucci, Rai Tg3.
Io volevo partire proprio da quella pagina del Corriere della Sera che ha fatto vedere Natale. In questa pagina ci sono anche elencati ben venti conflitti attualmente in corso nel mondo, e questi sono solo i principali. Tanti altri non sono ricordati perché sono considerati, a bassa intensità , come si usa dire. Questo è importante per capire quanto sia necessario anche da parte nostra e da parte dei cittadini cambiare atteggiamento e da parte degli utenti pretendere un informazione quanto più possibile esaustiva su quanto succede nel mondo sui conflitti nel mondo. Io ricordo sempre qualche anno fa e lo ricorderete anche voi, il conflitto di Timor Est. Il conflitto nacque, si sviluppò ed esplose in agosto. Per la Bbc era una notizia di apertura, ogni sera nella principale edizione del Tg, al conflitto era dedicato una diretta più tre servizi. Comprando i giornali italiani in Inghilterra si ritrovava solo qualche notizia brevissima nei principali quotidiani, Repubblica e Corriere della Sera. L’emergenza Timor Est l’abbiamo scoperta solo a settembre, un mese dopo. Questa è spiegabile in molti motivi, ovviamente noi come Italia non abbiamo alle nostre spalle una tradizione coloniale, imperialista che ci ha fatto aprire gli occhi sul mondo e quindi siamo sempre in ritardo sulle cose. Questo però non significa che questi conflitti, appunto, non irrompano con violenza nelle nostre case. Ormai, e questo è un ragionamento che fanno sia i giornali e a maggior ragione la Rai, la parola d’ordine è il risparmio. Proprio ieri mi diceva un collega del Messaggero che a decidere le trasferte non è più il direttore del giornale ma l’amministratore delegato. E mi pare che, con questo, siamo arrivati ad un punto di non ritorno. E devo dire in Rai se chiedevamo di tornare in Afghanistan, prima del rapimento Cantoni, si dice che non è una notizia fresca e che quindi bisogna aspettare. Fermo restando che poi con il rapimento della Cantoni scopriamo improvvisamente che l’Afghanistan non è affatto un paese pacificato, è un paese in guerra dove muoiono cinque soldati americani al giorno da gennaio, senza tenere il conto dei civili che sono molti di più.
Io credo che sia necessario proseguire su quella strada indicata da Roberto Morrione, strada pratica reale e concreta, necessaria per aprire un varco ma è necessario anche da parte degli utenti e degli stessi operatori del sindacato di tutti gli organismi preposti, volere e pretendere una maggiore informazione sul mondo e su ciò che accade intorno. Noi vediamo che è una frase banale e usata troppo spesso a sproposito proprio in questo villaggio globale che irrompe nelle nostre case. Pensate solo a tutto quello che succede, l’emergenza terrorismo che improvvisamente da quattro anni a questa parte è entrata nelle nostre case e noi con tanta difficoltà riusciamo a parlarne.
Chiudo questo intervento ricordando che fuori stiamo raccogliendo le firme, come Articolo 21 e Diario, per chiedere al Presidente della Repubblica di conferire una medaglia al valor civile a Enzo Baldoni. Credo che sia un atto dovuto per i tanti, troppi giornalisti caduti sul campo e spesso giornalisti che non hanno alle spalle, grosse strutture. E voglio ricordare Antonio Russo di Radio Radicale.
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Inviato: Mar Feb 21, 2006 10:58 am
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